09.07.19
Candido Juonior Camp
Emozioni a non finire per l’inaugurazione della sesta tappa: a Parma, anche la calciatrice dell’AC Milan, Martina Capelli
Un’inaugurazione da “ciuff”. Il “ciuff” nel basket è quel rumore meraviglioso che fa la retina quando la palla entra perfettamente nel canestro, pulita, senza toccare il ferro. Ed è il rumore che provoca grandi emozioni nei cestisti.
L’inaugurazione della tappa di Parma del Candido Junior Camp OSO – la sesta del progetto finanziato da Fondazione Vodafone Italia dopo Firenze, Livigno, Porto Torres, Reggio Calabria, Pontecagnano Faiano – è stata una grande emozione per tutti i 22 partecipanti, provenienti dall’Italia intera: alcuni totalmente neofiti, altri già inseriti nel movimento del basket in carrozzina.
Non solo. Anche per i 20 volontari, per lo staff tecnico e quello medico è stata un’esperienza molto forte quella provata al PalaCiti di via Lazio dove si svolgeranno due allenamenti al giorno fino all’11 luglio.
Una squadra preparata e motivata quella del “Candido” che ha accolto, nell’emozione, prima Martina Capelli, calciatrice 27enne in forza all’AC Milan, con una pluriennale esperienza all’estero, e poi il vicesindaco e assessore allo sport di Parma, Marco Bosi; il rappresentante regionale dell’Emilia Romagna del Comitato Italiano Paralimpico, Andrea Grossi; il presidente della Polisportiva GiocoParma, Marco Tagliavini; Jacopo Stefanini della Tigers Academy Basket e Ileana Ramazzina, docente di scienze motorie dell’Università di Parma.
Martina Capelli, originaria di Parma, ha raccontato la propria storia, di quando ha iniziato a giocare tanti anni fa nella Crociati Noceto per poi accettare sfide importanti all’estero. Ha risposto alle domande dei ragazzi e si è seduta in carrozzina desiderosa di imparare le basi della pallacanestro paralimpica: “Essere qui, per me, è un’occasione unica: anzitutto perché mi affascina molto questo mondo che ho già avuto il piacere di conoscere quando sono andata a vedere la Briantea84 a Cantù. Ritrovare questo ambiente a Parma è per me una grande gioia, anche perché credo che ci voglia davvero tantissima forza, penso che ci vogliano le palle per giocare a basket in carrozzina!”. E dopo aver provato e riprovato, ascoltando le indicazioni di coach Marco Bergna e dei due assistenti Stefano Rossetti e Primo Fior (centrando anche due canestri), ha ammesso: “È completamente diverso tirare a canestro da seduta o in piedi – ha detto ai ragazzi la centrocampista rossonera – mi sono accorta di non avere poi così tanta forza nelle braccia, come credevo. I miei sogni per il futuro? Sto facendo anche l’università perché bisogna essere realistici e, dopo una carriera da atleta, bisogna trovare anche altre strade. Sto frequentando scienze motorie, curriculum calcio, al San Raffaele e, ovviamente, spero di rimanere nel mondo dello sport. Giocherò finché le gambe reggeranno. Oh, scusate…”. Martina pensava di aver fatto una gaffe, avendo davanti tanti ragazzi con disabilità, ma, invece, ha strappato un sorriso a tutto il gruppo con il quale poi ha affrontato un allenamento vero.
“Fare l’assessore allo sport a Parma è tutto sommato facile – ha detto il vicesindaco e assessore alla partita Marco Bosi – perché c’è tanto movimento, tanto interesse e c’è sempre stato, a prescindere dal colore politico. Lo sport a Parma è da sempre sviluppo ed inclusione. Vorrei ringraziare la Fondazione Candido Cannavò e tutti i partner per aver scelto la nostra città. Se oggi siamo qui è perché negli anni sono stati posti un mattoncino sopra l’altro dalla Polisportiva GiocoParma ma anche da tante altre iniziative come questa. Vogliamo essere una città dove tutti si sentano accolti e dove possa uscire il talento di tutti”.
Felice anche il presidente della Polisportiva GiocoParma, Marco Tagliavini: “Siete uno spettacolo – ha detto – e non possiamo far altro che ringraziarvi per averci dato la possibilità di partecipare e di diventare sempre più grandi. Se oggi sono qui a parlare ad un microfono è perché ci sono tante persone che lavorano dietro a questa realtà. Questo Palazzetto ha visto partite di categorie importanti, del basket femminile per esempio, ma credo che una fotografia così bella, come la vostra oggi, non si sia mai vista. Penso che se oggi siamo qui con più di venti atleti, son sicuro che un paio, magari cinque o dieci, o ancora, perché no, tutti e venti, potrò incontrarli di nuovo tra dieci anni nelle serie più importanti. Penso che continueremo a divertirci”.
Ogni Sport Oltre (OSO) è il progetto di Fondazione Vodafone volto a promuovere e diffondere la cultura della pratica sportiva tra le persone con disabilità. Lanciata a giugno 2017, OSO è la prima piattaforma digitale che mette a disposizione online tutte le informazioni utili a chi vuole praticare sport e ha l’obiettivo di creare una vera e propria comunità digitale coinvolgendo persone con disabilità, le famiglie, gli istruttori e tutti coloro che sono appassionati di sport. OSO è aperta a tutte le associazioni che vogliono far conoscere il proprio progetto e accedere a una raccolta fondi da parte degli utenti della community.
LE TAPPE del 2019 DEL CJC
Già nel 2017, l’edizione siciliana – che propose anche il nuoto ai piccoli partecipanti - aveva ampliato il raggio di azione e la diffusione sportiva del camp, nato a Livigno nel 2015, insieme agli incalcolabili benefici sui partecipanti e nei confronti delle famiglie coinvolte. Con OSO, in questi anni, i risultati sono stati e saranno ancora più massicci, nel segno della continuità con il passato ma senza perdere di vista le sfide future. Oltre alla sede storica del camp estivo, ossia Livigno (dal 19 al 23 luglio 2018), l’estate scorsa si sono aggiunte una tappa nel centro Italia (Firenze, 5-8 luglio 2018) e una sulle isole (Porto Torres, 2-5 settembre 2018). Nel 2019, invece, due le tappe del Sud: una a Reggio Calabria (2-5 gennaio) e una a Pontecagnano Faiano – Battipaglia (25-28 giugno), concludendo con Parma (8-11 luglio). Il progetto può contare su un team rodato composto dalla Briantea84, dalla Federazione Italiana Pallacanestro in Carrozzina, da ASBI (Associazione Spina Bifida Italia) e dalla Fondazione Candido Cannavò per lo Sport. Braccio destro operativo sul territorio emiliano è stata la Polisportiva Gioco Parma.